Digitalizzazione della giustizia: le nuove norme UE

Per l’Europa la giustizia telematica rappresenta uno strumento decisivo per favorire la ripresa economica del continente e rafforzare il mercato unico

La pandemia di Covid-19 ha portato il digitale in primo piano dentro tutta la nostra quotidianità. Anche nel mondo della giustizia, grazie ai depositi telematici, alle pec, alle piattaforme per le videoconferenze, all’accesso digitale agli uffici, è stato possibile svolgere attività che anni fa avremmo dovuto semplicemente sospendere.

Abbiamo capito oramai che si tratta di un processo irreversibile, di cui l’emergenza è stata solo un potente acceleratore, come ha recentemente ribadito il Commissario per la giustizia Didier Reynders. La digitalizzazione della giustizia è al centro delle scelte politiche dell’Europa come strumento decisivo per favorire la ripresa economica del continente e rafforzare il mercato unico. 

Per capire quanto è forte il legame tra sviluppo economico e giustizia, basta imparare dagli errori del nostro Paese, che a causa dell’eccessiva durata dei processi, della lentezza e dell’incertezza dell’esito dei giudizi, perde costantemente  l’opportunità di ospitare e fidelizzare gli investitori esteri.

Alla vigilia dei nuovi grandi investimenti per il rilancio dell’economia del continente dopo la crisi, la politica europea  è consapevole che senza lo sviluppo di uno spazio europeo di giustizia, non sarà possibile neppure accrescere l’interdipendenza della produzione e degli scambi commerciali. La fiducia reciproca sul funzionamento del sistema giudiziario e il mutuo riconoscimento delle sentenze emesse negli Stati membri, sono quindi alla base del successo della strategia economica per la ripresa.

Secondo le stime del Parlamento Europeo, sono attualmente  3,4 milioni i procedimenti giudiziari in materia civile e commerciale a carattere transfrontaliero e numerosi sono gli ostacoli per la loro rapida definizione.

Prenderemo in considerazione, tra l’altro, la notificazione degli atti introduttivi nei Paesi UE e l’assunzione delle prove.

( avv.Sara Occhipinti)