La ripresa dell’attività degli Avvocati

 

Siamo in grado, finalmente, di allegare il testo del D.L “Cura Italia”, che è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, dopo un silenzio non giustificato successivo alla riunione del Consiglio dei Ministri che l’ha approvato: era atteso da tutti!

 

Per altro, non sembra che vi siano modifiche di rilievo dell’ultimo momento rispetto all’ultima bozza che era circolata nei giorni scorsi.

 

Teniamo a mettere in evidenza come in più articoli si faccia riferimento ad un secondo termine “finestra” del 30/06/2020, il ché la dice lunga sui tempi previsti dal Governo perché si possa normalizzare la situazione. Certamente le attività, comprese quelle produttive e professionali, non possono permettersi il lusso di una interruzione di due mesi e mezzo fino ad allora.

 

Ciò significa per gli Studi Legali che da qui al 15/04/2020 (primo termine fissato per la completa interruzione di udienze, mediazioni e negoziazioni), e salva l’adozione da parte del Governo di provvedimenti ulteriormente restrittivi dopo il 03/04/2020, dovremo organizzare seriamente la ripresa dell’attività professionale e l’interruzione della quarantena per il periodo dal 15/04 al 30/06, sia pure adottando quelle cautele che sono state ripetute in tutti i modi e con tutti i mezzi (per esempio art. 83 comma VII del D.L.) da parte del Governo e del Ministero della Sanità, atte o idonee a contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività professionale. È importante, infatti, che gli Studi Legali, in particolare, ma più in generale tutta l’economia nazionale, possano riprendere l’attività: sottolineiamo che i professionisti iscritti a casse di previdenza private esterne all’INPS, come ad esempio la Cassa Forense, sono esclusi nel decreto da qualsiasi agevolazione prevista invece, oltre che per i lavoratori subordinati, per semplici detentori di partite IVA non iscritti ad albi professionali.

 

Non ci nascondiamo per altro che non è con un decreto che si possa intervenire sul blocco psicologico che impedisce agli italiani (in certa misura già in epoca precedente alla pandemia) di ritornare alla “normalità” dei rapporti economici di qualche anno fa, ma tutto può aiutare.